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Racconti di viaggi in giro per la Cina (e il mondo) di uno che è rimasto a Pechino troppo tempo…

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Viaggio Cina – Italia via terra: PAKISTAN (Hunza Valley – karakorum highway )





Sto scrivendo questo post oggi (è il 24 marzo 2012) mentre ho attraversato il Pakistan ad Ottobre 2011 (5 mesi fa) quindi per forza di cose molti ricordi stanno sbiadendo e le sensazioni non sono più piene come lo erano al momento.
Ricordo che durante gli ultimi giorni di Settembre 2011 ero In Cina nel cortile di un ostello di Kashgar, nel Xinjiang (il Kashgar Old Town Youth Hostel per essere precisi): nel cuore della città vecchia di Kashgar, tra i venditori ambulanti di frutta, strumenti musicali tradizionali e cotone e le grinfie dell’omologazione dei cinesi di etnia Han sempre più minacciose. L’ostello aveva ancora l’aria di un vecchio caravanserraglio con il suo aspetto polveroso e la sua aria da rifugio e ristoro di viaggiatori. Il caldo era intenso pur essendo ormai fine settembre. Il mio progetto originariamente era di lasciare Kashgar per il Pakistan il 30 Settembre ma, seduto sotto i portici del cortile dell’ostello, parlo con un pakistano che mi dice che l’ultimo bus per il Pakistan prima della festa nazionale cinese (che è il 1 ottobre) partirà il 29 e così devo rivedere i miei piani e lasciare a malincuore Kashgar un giorno in anticipo altrimenti sarei costretto a partire l’8 ottobre (per la festa nazionale c’è una settimana di festa!!): e menomale che l’ho fatto, perchè poi ho letto (su un forum online) che altri viaggiatori hanno avuto problemi ad ottenere il visto al confine tra Cina e Pakistan perchè il Pakistan ha rivisto la propria politica di concessione di visti e non è più possibile ottenere il visto al confine Cina-Pakistan ma c’è bisogno di farne richiesta in anticipo (e nel proprio paese di origine, un disastro insomma). Sono abbastanza in fibrillazione per questo trasbordo in Pakistan dopo 2 anni e mezzo di vita in Cina: il pullman per il Pakistan è a mezzogiorno ma sono alla stazione degli autobus con almeno 2 ore e mezzo di anticipo(manco dovessi prendere un aereo).
Arrivato il momento della partenza mi accorgo che una buona parte del pullman (circa 10 persone su 40) sono altri stranieri(americani,francesi, una ragazza cinese) che stanno andando in Pakistan come me (cosa abbastanza singolare tra l’altro visto che a parte nella regione più vicina al confine con la Cina, non incontrerò più occidentali in Pakistan): ci sono delle specie di sedili-letto, come delle barelle scomode e strette che rimpiazzano i normali sedili. Il pullman è maleodorante e colmo fino all’inverosimile di merce che i Pakistani stanno caricando su questo mezzo che ha decisamente fatto il suo tempo. Dopo una lunga attesa finalmente partiamo, con una buona ora di ritardo, per fermarci verso sera in una cittadina nel mezzo del nulla (Tashkurgan) da dove ripartiremo la mattina dopo. La serata è fresca e vado in giro a procacacciarmi del cibo in una delle poche mangiatoie del paesino: un negozio di spiedini belli sugosi atque gustosi che mi diffamano per quella serata. Il giorno dopo finalmente, dopo una notte nell’unico hotel di Tashkurgan, si riparte è ed un delirio: in pratica durano più i controlli della dogana cinese che il viaggio in se(in tutto 8 ore circa) ed infatti ci sono almeno 4 (!!!) posti di blocco doganali tra Tashkurgan (che è l’ultimo centro abitato della Cina verso ovest) e il confine: uno di questi controlli è quello più lungo dove ci fanno scaricare TUTTO il pullman (compresa la marea di casse e scatoloni di cui è zeppo) per un controllo sia della merce che dei passaporti. Interessante notare l’ingente quantità di birra Wusu, una birra cinese (乌苏啤酒), che i pakistani pur essendo di fede musulmana e non potendo in teoria bere sono intenti a trasportare oltre confine in numerose casse sotto lo sguardo e le battute divertite dei funzionari di dogana cinesi. Questo controllo dura un 3 ore buone che sono impiegate quasi totalmente in attesa di non-si-sa-cosa perchè il controllo finalmente cominci. Finalmente si riparte e durante la strada ci sono almeno altri 3 controlli passaporto. La sera del 30 Settembre finalmente arrivo a Sost, in Pakistan, un villaggio di poche centinaia di persone, appena oltre il confine cinese. Il pullmann parcheggia in un cortile dove c’è un edificio a un piano che più spartano non si può e che in effetti è l’ufficio dogana pakistano dove dopo una attesa piuttosto breve mi appiccicano il mio visto sul passaporto e posso finalmente andare a zonzo per il Pakistan.
Gli hotel (ehmmmm) in questo buco di cittadina di confine, dove nessuno sembra vivere ma tutti sembrano solo di passaggio, a parte uno che sembra più “lussuoso” sono tutti grossomodo delle bettole estremamente grossolane che il massimo comfort che hanno è il ventilatore appeso al soffitto ma io di certo non mi formalizzo e passo la notte in una stanza con le pareti ammuffite dove mi godo il meritato riposo. Prima però esco dal cosiddetto “hotel” con due turisti giapponesi e andiamo a mangiare per il seducente prezzo di 130 rupie pakistane (circa 1 euro) delle piadine accompagnate da pollo al curry: tralasciando l’igiene del “ristorante” sono apprezzabili.
La mattina dopo ci hanno detto(a me e ai giapponesi) che ci sarebbe stato alle 8.00 un bus per la Hunza Valley ed esattamente per Karimabad che è dove sono diretto.
Alle 8 di mattina fa davvero un cazzo di freddo(siamo a 5000 metri di quota) e a mezzogiorno riusciamo finalmente a salire a bordo di un coso zeppo di merce fin dentro i divisori interni dei sedili che ci porta fino a Usani (non lo so se è scritto correttamente, sorry ma è come lo sentivo io quando la gente del posto lo pronunciava) dove c’è questo spettacolare lago che è il frutto del disgelo di un ghiacciaio avvenuto appena un paio di anni fa e che ha formato un enorme lago nella vallata sottostante. Ad attenderci ad Usani c’è un imbarcazione già stracolma di gente che ci porta dall’altra parte di questo lago che è davvero da lasciare a bocca aperta: dall’altra parte ci sono delle jeep che si inerpicano fino ai bordi del lago, giù per il pendio e che ci fanno fare l’ultima parte del tragitto fino a Karimabad. Ormai è sera ed il giorno dopo uscendo all’aria aperta dall’ostello di Karimabad c’è un sole sfolgorante, cielo blu e un panorama da far cadere la mascella con tutti i picchi innevati e imponenti che circondano la valle. Con un altro ragazzo dell’ostello, un tedesco con la fissa del Parapendio ( http://it.wikipedia.org/wiki/Parapendio ) andiamo in giro per Karimabad: un villaggio fatto di case di roccia, di pomodori messi ad essiccare sui tetti e di strade di pietra che salgono su per la valle fino ad arrivare al forte di Baltit (che è l’altro nome di Karimabad) che domina la cittadina. E’ una residenza imperiale del 1300 con ai suoi piedi un campo da polo che ai giorni nostri è usato come campo di calcio dai ragazzini locali. Dopo aver visitato il forte continuaiamo a salire intorno alla montagna attorno ai canali scavati nella roccia che servono ad irrigare le colture sottostanti: la vista è superba.
Verso sera si fa ritorno in ostello dove come ogni sera c’è il “communal dinner” per la gente che alloggia lì e dove per due lire (o due centesimi di euro, o qualche rupia pachistana insomma) si mangia qualcosa di caldo, gustoso e rinfrancante. Nell’ostello (in tutta la cittadina in realtà) c’è corrente elettrica solo per qualche ora al giorno e quindi pranziamo con l’ausilio di una lampada a gas.
see you ……
nella prossima puntata: Gilgit, Islamabad, Rawalpindi, e forse Peshawar e altre tappe pakistane.

per altre mie foto del Pakistan:
1. https://picasaweb.google.com/110690272846847369745/RoadBetweenChinaAndPakistan
2. https://picasaweb.google.com/110690272846847369745/PakistanHunzaValleySostKarimabad
3. https://picasaweb.google.com/110690272846847369745/PakistanGilgitIslamabadRawalpindiPeshawar
4. https://picasaweb.google.com/110690272846847369745/PakistanLahoreMultanAndBahawalpur

 

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2 Responses to “Viaggio Cina – Italia via terra: PAKISTAN (Hunza Valley – karakorum highway )”

  1. Ara ha detto:

    Your means of telling all in this article is really fastidious, every one be able to without difficulty understand it,
    Thanks a lot.

  2. ?? ha detto:

    what are you talking about ?
    What is “fastidious” ?

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