[tutto ciò è avvenuto intorno al 31 gennaio 2018, ma ne scrivo solo oggi: 27 settembre 2018]
Xiangcheng è stata più che altro una tappa tecnica, in vista dello Yunnan (regione il cui nome significa ‘a sud, tra le nuvole’), dove mi sarei recato il giorno dopo. Il piano originario era di prendere una ‘macchina condivisa’ da Daocheng fino a Xiangcheng e da lì, il giorno stesso, un pullman o un’altra macchina fino a Zhongdian o Shangri-La(香格里拉) come il governo cinese ha deciso arbitrariamente di rinominarla per richiamare il ‘paradiso perduto’ del romanzo di James Hilton e di conseguenza trasformare una tipica, placida località di provincia nel solito puttanaio da turismo di massa, che i cinesi non hanno mancato di assalire come cavallette; in ogni caso, a Shangri-La ci sono già stato qualche anno fa , quindi anch’essa costituiva una tappa intermedia verso la destinazione finale, l’agognata Shaxi, 200Km a sud del supposto ‘paradiso perduto’.
Ad ogni modo, dopo vani tentativi durati un paio d’ore, in attesa nella città di Daocheng, di riempire una macchina condivisa,nel gelo(ci saranno -5 gradi), rinfrancato però da un sole splendente, finalmente dopo circa 2 ore pur avendo solo 3 passeggeri (invece dei canonici 7) partiamo alla volta di Xiangcheng: un ‘entusiasmante’ viaggio nella solita 7 posti capitanata da un autista che non ha smesso manco per un secondo di parlare e di cui io, essendo l’unico straniero sono stato il bersaglio favorito: si è persino preso il mio contatto Wechat e qualche ora dopo mi ha proposto di andarci a prendere qualcosa, deve essere raro trovare un animale straniero in questi angoli del globo.
Arrivato a Xiangcheng, un mezzo di trasporto per Shangri-La non lo trovo e dovrò soggiornare qui e ripartire il giorno dopo.
Appena smontato dalla macchina, nei pressi dell’autostazione di Xiangcheng, mi reco presso un hotel sul retro della suddetta stazione che avevo trovato su la pagina Wikitravel di Xiangcheng, ma con mio immenso scoglionamOnto scopro essere chiuso…ma comunque..nessun problema…proprio di fronte la stazione vedo il cartello giallo di un hotel con scritto ‘stop stay’ (il cui vero nome in realtà sarebbe: 卡莎莎大酒店 – Ka Sha Sha Hotel) e deciso di chiedere…costa solo 80 yuan! Inutile dire che lo prendo.
Questa è la stanza:
Xiangcheng è una cittadina di cinquantamila abitanti tutto sommato piacevole e c’è anche una temperatura decisamente più mite (sui 15 gradi), dopo le giornate sotto lo zero di Kangding, Litang e Yading. Di Xiangcheng mi resterà il ricordo per tre cose e cioè:
1.questo fantastico ristorantino:
Solo dodici piatti semplici ma super-gustosi. Prima ne ho preso uno, poi ho fatto il bis con altri due differenti. Da non perdere se ci si trova a Xiangcheng: basta andare presso la piazza principale della cittadina e cercare il posto più affollato. 😉
2.Il Monastero Bsampeling
Un complesso di edifici dal tetto dorato arroccato su una collina alla periferia del centro abitato e caratterizzato da ampi cortili, ruote di preghiera , vedute niente male sui monti e sulla cittadina sottostante.
La strada per la ridiscesa in città dal tempio è quasi completamente buia quando la percorro(ormai è notte) se non fosse per una luna piena che illumina scritte inquietanti del tipo: 我是党员我带头(io sono un membro del partito, sono un leader?) con tanto di falce e martello.
3. Oggi (31 gennaio 2018) ho fatto richiesta per il visto elettronico di 30 giorni per il Vietnam(!) ..si va verso sud 🙂
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